Nel reparto di Ostetricia dell’ospedale Niguarda, tra le attese e le emozioni di chi si prepara a dare alla luce una nuova vita, uno squarcio d’azzurro illumina i corridoi e le sale d’attesa. Anche quando piove a Milano, qui il cielo splende sempre. Merito delle fotografie di Maria Pia Pisoni, ginecologa e artista, che ha aperto delle “finestre” nel lungo passaggio del secondo piano del Blocco Nord che si affacciano sul cielo di Lombardia.

Maria Pia Pisoni non è solo un medico, ma anche una promotrice di prevenzione e consapevolezza. Il suo progetto artistico è legato a un messaggio medico fondamentale: la prevenzione della spina bifida. “Basta una compressa di acido folico al giorno nei tre mesi prima e nei tre mesi dopo il concepimento per scongiurare questa grave malformazione congenita”, spiega la ginecologa, invitando a sostenere le iniziative dell’ASBIN (Associazione Spina Bifida e Idrocefalo) Onlus, che da anni lavora per la ricerca e la cura di questa patologia. Attraverso l’arte e la fotografia, Pisoni riesce a comunicare con donne di ogni nazionalità, incoraggiandole e sensibilizzandole sull’importanza della prevenzione.


Ma l’arte, al Niguarda, non si ferma ai corridoi. Le sale parto sono state trasformate in ambienti immersivi, grazie a suggestivi trompe-l’œil dipinti a mano da artisti che hanno ricreato scenari marini, paesaggi montani e presto un campo di papaveri rossi. Tutto merito della dottoressa Dilhani Cairati, coordinatrice del reparto Ostetricia della Struttura Complessa del Niguarda che spiega come l’iniziativa non sia solo una questione estetica: un ambiente accogliente e pensato per il benessere psicofisico delle donne influisce positivamente sull’intero processo della nascita.


Nel miglior ospedale d’Italia, come certificato da recenti classifiche sanitarie, la nascita viene celebrata come un’esperienza da vivere con consapevolezza, serenità e bellezza. E in questo, l’arte – con i suoi cieli, i suoi colori, le sue parole – dimostra di essere un’alleata preziosa della scienza e della cura.

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