di Alessandra Mori
Black monday. Lunedì 5 agosto sarà ricordato come un giorno di profondo rosso, un lunedì nerissimo per le borse europee. I mercati chiedono aiuto e tutti gli occhi ora sono puntati sulla Fed. La tempesta perfetta non è passata e nulla potrà mai essere come prima e proprio il mese di agosto, da sempre caldissimo (non solo per il clima) per le decisioni dei mercati, è stato dirompente e ha fatto esplodere la crisi. Intanto dodici anni fa, era il 26 luglio 2012, Mario Draghi, allora presidente della Bce, in riferimento al salvataggio dell’euro, pronunciava la storica frase Whatever it takes , traduzione costi quel che costi per fare tutto ciò che è necessario.
L’espressione celebre, riemersa durante la prima fase dell’emergenza Covid, è tornata in auge nei diciassette mesi in cui Draghi ha governato l’Italia. Da allora, tra tagli e sbagli, quanto e cosa è cambiato? E soprattutto, è stato davvero fatto tutto il necessario? Nell’ultima puntata di Pop Economia sulla frequenze di Radio Libertà ne abbiamo parlato con Buddy Fox, esperto di borse e mercati, e Janina Landau di Class Cnbs.
Cosa poteva fare di più Mario Draghi come banchiere centrale, considerato il continuo rialzo dell’inflazione? E Madame Lagarde, ora a capo della Bce, ha mezzi adeguati per porre un freno alla morsa inflattiva ora che con la crisi delle borse siamo in preda al panico? Solo la banca centrale può frenare il panico, taglia corto qualche analista. Ci siamo, il momento è cruciale. Come conclude Buddy Fox ,“allacciate le cinture” perché l’importante è capire. Oggi a dominare la seduta delle borse sono stati nervosismo e volatilità, la chiusura è stata in ordine sparso per le principali Borse europee mentre gli indici di Wall Street sono tutti in crescita. Francoforte ha terminato la seduta poco sopra la parità (+0,09%), Parigi ha perso invece lo 0,27%. Meglio ha fatto Londra che ha concluso la giornata con una guadagno dello 0,23 per cento.
Guardate su BeconomyTv una pillola della puntata