Torna con noi il professor Mario Rovetti, docente di Diritto Tributario all’Università di Torino con la sua rubrica “Fisco per fiaschi” curata per BeconomyTv. Ed oggi parlando della spesa pubblica, il nostro tributarista lancia una proposta- provocazione. Spiega Rovetti che la spesa pubblica ha abbondantemente superato i mille miliardi, i quali sono finanziati in gran parte dalle entrate tributarie che pesano per cica 600 miliardi sulle tasche dei cittadini, il che significa che per ogni 100 euro che una pubblica amministrazione spende 60 sono stati prelevati dalle tasche dei cittadini. Ed è allora fondamentale dare ai cittadini la sensazione che quella spesa sia efficace, proficua, non uno spreco. Ergo: se esiste una autorità amministrativa che governa un’attività di reperimento dei fondi, l’Agenzia delle Entrate, perché non istituire una corrispettiva Agenzia delle Uscite che, sempre in fase amministrativa, controlli le spese pubbliche sul territorio? L’idea non sembra poi così malsana e pare piaccia a varie controparti cui è stata sottoposta. Costerebbe nulla alle casse dello Stato perché l’articolazione su cui “camminare” per questo tipo di controlli potrebbe esser la rete dei Comuni. Costi zero, controlli preventivi della spesa, risparmio della spesa pubblica assicurato, minori imposte per i contribuenti.

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