Nel prestigioso sito della Certosa di Trisulti fino al 29 ottobre si potrà visitare la mostra “Il corpo e l’idea” nella quale è esposta la “Testa anatomica” di Filippo Balbi. Alessandra Mori ha intervistato per BeconomyTv il curatore Mario Ritarossi che spiega l’eccezionalità di questa tavola ad olio realizzata nel 1854 e presentata all’Esposizione internazionale di Parigi dell’anno successivo che le ha assicurato fin subito celebrità internazionale.
L’opera rappresenta un cranio in cui ossa e muscoli della testa sono raffigurati con corpi avvinghiati l’uno all’altro, in un incastro che suggerisce tensione e compostezza formale: come se, nella visione del pittore, la testa appunto dovesse alludere alla necessità di un luogo entro cui gli impulsi dei sentimenti e gli istinti si acquietano nella difficile dialettica di un sempre precario ma indispensabile equilibrio.
La “Testa anatomica” fu dipinta da Filippo Balbi, il “pictor egregius” delle cronache: nato a Napoli nel 1806, si trasferì dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti, a Roma, dove firmò importanti tele in numerose chiese della città, e poi a Trisulti, ospite dei padri certosini della locale Abbazia, e alla vicina Alatri, dove morì nel 1890.

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