È durissimo lo scontro tra Stellantis, Governo e Sindacati. Il presidente del gruppo John Elkann snobba il Parlamento e dà forfait all’audizione richiesta dal presidente della Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera, Alberto Gusmeroli. Piovono gli attacchi della politica che si compatta sulla crisi del caso Stellantis. Da Porta a Porta arriva la replica della premier Giorgia Meloni: “A Elkann sfuggono dei fondamentali: le Camere sono diverse dal governo”, aggiungendo poi che intende proseguire il dialogo con Stellantis ma «senza sudditanza e senza condizionamenti”.
I sindacati continuano a chiedere la convocazione di Elkann a Palazzo Chigi – “Fiat se n’è andata da anni” tuona Maurizio Landini della Cgil – ma proprio nelle ore della tempesta il nipote dell’Avvocato
ribadiva che “in questi anni non c’è stato nessun disimpegno in Italia, c’è stato solo un grande sforzo per orientare la nostra attività verso il futuro con prodotti competitivi e innovativi”.
Ma mentre si consuma lo scontro tra i vertici i poli di Melfi e Piedimonte San Germano tremano. Nella nostra clip l’operaio dello stabilimento di Piedimonte in provincia di Frosinone, vicino Cassino, racconta tutta la verità.