Ha destato scalpore la notizia che il presidente ucraino Zelensky sarà ospite in video-collegamento al Festival di Sanremo. Perché Amadeus lo invita? Fattore audience? Si accende subito la polemica. Giusto o sbagliato ospitare sul palco più famose d’Italia il presidente ucraino? Giusto mescolare una realtà così orribile e forte con le canzonette? Ma al di là della vetrina, in questa nuova puntata di “Civili si nasce”, Max Civili, giornalista internazionale, indipendente e al servizio della pace ci parla, ragiona con i videoascoltatori di BeconomyTv del caso Zelensky a Sanremo e conclude con un punto di domanda.
Max, dal 2001 al 2010 producer presso la radiotelevisione SBS, dal 2011 corrispondente dall’Italia per Press TV e dal 2016 contributor per il magazine di geopolitica Eastwest, ricostruisce così: “Non è la prima volta che il leader ucraino interviene a grandi manifestazioni culturali o di intrattenimento, è già stato ai Festival di Cannes e Venezia come come ai Golden Globes di Los Angeles. Ma finora ha solo fatto appelli per ottenere l’invio di maggiori armi e munizioni”. “Ma il punto è un altro: questa apparizione potrà essere utile a cosa? E la domanda centrale è un’altra: si riuscirà a parlare di un negoziato di pace un giorno? O almeno riusciremo a farlo in un programma popolare di intrattenimento? Post scriptum: siamo seri! La richiesta di far partecipare Zelensky a Sanremo non proviene da Amadeus come si scrive da più parti”.

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